martedì 17 novembre 2009

Buy from me, buy from me!



Compra da me, compra da me! E’ il mantra che si sente ripetere continuamente a Sapa e dintorni. Non appena si scende dall’autobus, o si mette piede fuori dall’hotel si è subito attorniati dalle donne H’mong e Dzao che cercano di vendere i loro manufatti al turista. Non si può certo biasimarle, come minoranze etniche e abitanti di un territorio montuoso che concede un solo raccolto di riso l’anno rispetto ai due o tre di altre parti del Vietnam, sono tra gli abitanti più poveri del paese… come non voler integrare i propri guadagni cercando di trarre beneficio da un turismo sempre più invadente?
Sono gentili ma è veramente dura esserlo altrettanto all’ennesima trafila di domande… da dove vieni, quanti anni hai, sei sposata, hai figli, con chi viaggi… noto però che rispondendo alle loro domande poi non insistono più di tanto e si allontanano… forse faccio loro pena, o porto sfortuna! Alla mia età, niente marito, niente figli, viaggio da sola… una disgrazia via l’altra insomma!
Mi chiedo se queste domande siano solo una rituale introduzione alla trattativa o siano utilizzate dalle donne, da consumante venditrici quali sono, per “targhettizzare”, “inquadrare” il possibile cliente: propensione alla spesa, gusti, capacità di contrattazione in base a nazionalità, età, modalità preferita di viaggio…

Le si vede continuamente ricamare, riportando nei copricuscini e nelle coperte che vendono ai turisti i motivi tradizionali che decorano i loro abiti. Sono molto belli, alcuni ricordano degli yantra, utilizzati anche nello yoga tantrico come strumenti capaci di focalizzare e concentrare la mente per indurre lo stato meditativo. Chiedo loro cosa rappresentino questi disegni, ma, come spesso accade, pare si sia persa la memoria del loro significato simbolico. E’ qualcosa che semplicemente si tramandano di madre in figlia.



Sapa, fondata dai francesi nel 1922 come luogo di villeggiatura, si trova al confine con la Cina. La zona del centro, il laghetto, le montagne verdi, ricordano in effetti una stazione climatica francese di media montagna… la giornata è bella, da qui si vede il monte più alto del Vietnam, il Fansipan di 3143 metri.


Le etnie che popolano l’area sono arrivate, in tempi diversi, dal sud della Cina, per ragioni politiche e alla ricerca di terre coltivabili… ma come spesso accade, l’ultimo arrivato si deve accontentare, e la terra coltivabile se la sono dovuta creare terrazzando le montagne. Ciascuna etnia, pur vivendo a stretto contatto, ha mantenuto lingua e costumi propri.

Chi non ha nulla da vendere cerca di vendere la propria immagine… “one dollar” dicono le anziane dalla bocca sdentata, “money money” cantilenano i bambini… dopo decenni di abitudine ad essere inquadrati, “cacciati” dagli obiettivi fotografici alla ricerca del souvenir folcloristico… come non capirli?

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