sabato 26 marzo 2016

Sri Lanka - impressioni di viaggio

Lo scorso febbraio il "Centro Maitri - Yoga e Benessere" ha organizzato un viaggio in Sri Lanka. Oltre a visitare le bellezze artistiche e naturali del paese abbiamo vissuto tante esperienze interessanti per immergerci nella sua cultura: dall'oroscopo che ci ha fatto un indovino alla lezione di yoga con un insegnante locale, dall'essere ospiti in famiglia ai massaggi ayurvedici, dall'imparare come nasce una tazza di tè a come si dipinge un batik e a come si indossa un sari...
Ma ciò che ha reso il viaggio ancora più speciale e indimenticabile è la bellissima atmosfera che si è creata fra i partecipanti, di armonia e allegria, di leggerezza e profondità, di amicizia e rispetto, in cui ciascuno ha espresso le proprie qualità per il bene comune. Ringrazio di cuore queste persone speciali!
Daniela
www.maitriweb.it


Ecco le impressioni di viaggio attraverso parole ed immagini di alcuni partecipanti...

Ho vissuto dieci giorni di gentilezze, di sorrisi, di armonia con le persone e con la natura. Ho visto persone umili e felici, ho sentito suoni dolcissimi, ho sentito cantare, pregare con vibrazioni profonde.
E' stato un viaggio che non potrò dimenticare per ciò che mi ha donato interiormente!!!!                                  Cesarina -


Ayubowan!
Siamo rientrati ormai da giorni e le sensazioni affiorano alla mente e al cuore quotidianamente e con gusto! Sensazioni forti e intense che mi riconducono ai colori vivi, ai sapori stuzzicanti e stimolanti, ai suoni e rumori prorompenti di una natura per alcuni versi ancora selvaggia e primitiva!
Ad accompagnare tutto ciò la stupefacente rivelazione di un gruppo di persone fantastiche, gioiose e nello stesso tempo rispettose delle emozioni di ciascuno! Abbiamo condiviso tanti bei momenti, sorrisi, risate e ciò ha dato energia e carica reciproca permettendo di incastonare nelle nostre vite un piccolo zaffiro prezioso e splendente!
Grazie, in particolare a Daniela; un abbraccio.                                     - Monica -


Rientrati da poco più di una settimana dal nostro viaggio in Sri Lanka siamo carichi di energia positiva, con una ritrovata voglia di fare nuovi progetti, con un diverso approccio alle difficoltà e tanta voglia di sorridere.
Tutto questo solo per aver fatto un viaggio? Bé si, ma che viaggio!
Abbiamo scoperto un Paese carico di cultura, in cui abbiamo visitato storici templi buddisti, dove anche chi non crede non può non lasciarsi coinvolgere dalla spiritualità.
Abbiamo visto una natura tanto diversa dal nostro ambiente e tanto bella da lasciarci a bocca aperta come bambini.
Siamo stati accolti da sorrisi aperti e sinceri della gente del posto.
E poi, abbiamo viaggiato con un gruppo di persone  in grande sintonia, che ci hanno fatto riscoprire quanto sia divertente vedere il mondo attraverso dieci paia di occhi diversi.
In due viaggiare è bello ma con questo gruppo abbiamo apprezzato tanti aspetti diversi che magari noi avremmo tralasciato e, soprattutto, abbiamo riso tanto!! 
Grazie davvero di cuore a tutte per esser state parte di questa esperienza  e grazie a Daniela per averci dato quest’opportunità.                   - Silvia e Diego -


Del mio viaggio in Sri Lanka ho un ricordo meraviglioso, che mi scalda il cuore. La prima sensazione che riaffiora è la meraviglia di fronte alla maestosità della natura, la vegetazione imponente e di un verde così intenso e mai visto prima d’ora, la varietà dei bellissimi fiori e i colori brillanti di uccelli, pavoni, farfalle, e ancora le tantissime scimmie e gli scoiattoli che spesso ci hanno fatto compagnia durante le nostre meravigliose colazioni all’ aperto. E’ stato bellissimo fare yoga all’ alba circondati dai suoni della natura, sentendoci parte di essa.
E ancora ricordo la serenità e i sorrisi di un popolo legato alla terra, i loro abiti coloratissimi e le vesti bianche durante le cerimonie nei templi, alle quali abbiamo potuto assistere meravigliandoci della spiritualità che aleggia in quei luoghi sacri.
Quanta nostalgia della buonissima cucina, anch’ essa colorata, profumata di spezie e ricca di verdure squisite e di frutta dolcissima…e soprattutto dei tanti momenti in cui abbiamo gustato insieme il buonissimo the locale…come dimenticare i golosi dolcetti fritti assaggiati a casa di George?!
Credo che nessuna foto delle mille scattate possa spiegare il mio stupore davanti al panorama della giungla fuori dalla finestra della nostra stanza ad Ella, nella regione del the, e le emozioni del safari nello Yala National Park, dove gli animali sono liberi e in perfetta armonia con la natura.
Ma ciò che ha reso questo viaggio unico è sicuramente il meraviglioso gruppo che si è creato, e viaggiare con Daniela è stato il modo migliore per vivere lo Sri Lanka come desideravo.
Perciò sono certa che insieme a questo viaggio indimenticabile, nel mio cuore porterò sempre il ricordo di ognuno di voi. Grazie!                           - Francesca -



“Le persone non fanno i viaggi;
sono i viaggi che fanno le persone.”
(J. Steinbeck)

Primo viaggio “lontano”.
Prima esperienza di viaggio con Daniela e altre donne dei suoi corsi yoga, alcune conosciute, altre no.
Già la vastità dell’aeroporto di Dubai è per me impressionante, sto molto attenta a seguire il gruppo per timore di perdermi.
Arriviamo a Colombo e il clima caldo ci colpisce come una frustata. Ma sarà così per dieci giorni, tanto vale abituarsi, io che soffro molto il caldo sono un po’ preoccupata.
Il viaggio sul pulmino con la nostra guida fino al primo albergo è abbastanza lungo, c’è molto traffico, per fortuna ogni tanto ci fermiamo.
Il paesaggio e le persone che scorrono dal finestrino sono qualcosa che io non ho mai visto e neanche potevo immaginare. Il potere della natura appare subito in tutta la sua prepotenza, l’uomo e le sue piccole baracche di frutta è riuscito a conquistare solo il bordo della strada, in un’interminabile processione di colori e di volti.
Natura, colori, gente dalla pelle scura, più scura di quello che pensavo, semplicità che non voglio chiamare povertà, e tanti sorrisi.
Dal giorno dopo si inizia.
Si inizia dai templi, che sono indescrivibili, affascinanti, misteriosi, luoghi fuori dal tempo.
Andare in un tempio buddista non è come andare in una delle nostre chiese.
Quando visito una delle nostre chiese la percepisco come monumento, prima che come luogo di culto. Qui succede il contrario: sento e vedo la preghiera, il ringraziamento e la riconoscenza in ogni angolo.
Sensazione o realtà? Non so, forse per ciascuno è differente, io ho provato molta emozione, al punto da sentirmi fuori posto con la mia macchina fotografica. Non scorderò la folla di Anuradhapura, il profumo dei fiori e dell’incenso, il colore bianco, il gesto del ringraziamento e della preghiera, la cerimonia delle scarpe, i grandi viali stracolmi di gente, la maestosità dell’architettura che sa riunire bellezza e spiritualità. Unione ed equilibrio tra due forze che si completano l’una nell’altra.
Insomma, i templi mi hanno dato una bella botta e forse anche una lezione.
Mi è rimasta la nostalgia del momento in cui, a piedi nudi, si varca l’ingresso del tempio e si coglie il senso del sacro. E ora, mentre scrivo, ricordo un sogno di molti anni fa che avevo chiamato “il sogno del tempio” in cui sapevo di non poter calpestare il suolo di un posto perché era sacro.
La natura dello Sri Lanka è uno spettacolo a cui non siamo abituati.
Tutto sembra “troppo”. Troppo verde, troppo alto, troppo rigoglioso, troppo spontaneo.
Questa natura riempie gli occhi e il cuore di gratitudine, e anche di un po’ di timore, perché non sono abituata alle iguane, alle scimmie e ai pipistrelli. E qui li trovi fuori dalla porta.
Questa abbondanza di frutta e di fiori è un dono del cielo e al cielo ritorna sotto forma di offerta.
Sul trenino verso Ella osservavo le minuscole case o capanne isolate e circondate da una fitta vegetazione e sentivo una stretta al cuore.
Sarei capace di vivere qui? Sarei capace di vivere così?
Osservavo quel paesaggio dal treno e avevo in mente una sola parola: Brasile. Presagio di un viaggio futuro? O ricordo delle descrizioni di quel paese nei libri di Amado che ho letto dal primo all’ultimo?
Ma questa natura imponente ha un fascino intollerabile e fa dimenticare i confini e le frontiere.
Questa terra rossa che si fa calpestare da uomini, donne e bambini con gli infradito o a piedi nudi è una delle immagini che mi porto dentro.
Così come il traffico allucinante di Kandy, in contrasto con la pace del suo tempio, e Daniela che mi dice: “In India è peggio”. Avendo visto poco del mondo, faccio fatica a immaginare di peggio.
Mi hanno impressionato le scuole: sempre costruite con grandi spazi verdi intorno, sempre affollate di bambini e ragazzi con divise bianche splendenti e ordinatissime e visi sorridenti.
Mi hanno sorpreso le strade, magari con cumuli di rifiuti ma assolutamente senza cicche di sigaretta per terra.
Mi spiace di aver dovuto tenere in funzione le pale o il condizionatore anche di notte per sopravvivere al caldo perché mi ha impedito di sentire appieno il silenzio, i versi degli animali e il rumore dell’oceano.
Mi ha stupito il fatto di non aver sentito la mancanza del caffè e delle sigarette non fumate.
E’ stato facile alzarmi presto tutte le mattine, o per fare yoga, o per partire verso nuove mete, o per cogliere l’alba, o per camminare sulla sabbia dura delle spiagge.
E’ stato rigenerante pensare solo al giorno che avevamo davanti e non alle mille cose che intasano la mente quando siamo qui.
E’ stato importante condividere con altre/i diversi da me le giornate e, alla fine, anche un po’ della vita personale di ciascuno. Spesso pensiamo di essere soli con i nostri “pesi” e li teniamo nascosti, ma scoprire che anche altri li hanno ci libera e ci unisce.
Certamente questi sono solo alcuni aspetti del viaggio e certamente ci sono state cose che invitano a porsi domande sull’influenza del mondo occidentale verso quel paese e sul ruolo dei turisti in particolare.
Pensiamo solo al fatto che quando sono qui li chiamiamo migranti.
Ma si tratta di entrare in un altro ordine di considerazioni, che riguardano il nostro io sociale e il sentirsi parte di un unico gruppo umano.
Penso che il viaggio non sia mai solo fisico ma anche interiore. C’è sempre il due, c’è sempre l’equilibrio, c’è sempre un dare e un ricevere.
Spero che questo viaggio abbia fatto di me una persona più completa.
Alle fine non mi resta che dire grazie.                                                    Antonia -










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