Due settimane fa, lunedì 13
aprile, partivo da Bhaktapur per l’aeroporto internazionale di Kathmandu, dove
avrei preso il volo per rientrare in Italia.
Certi posti ti entrano nel cuore.
Uno di questi è il Nepal. Certo per la spettacolarità dei panorami himalayani e
la bellezza dei templi antichi, ma soprattutto per il calore delle persone, per
la loro gentilezza sorridente. Per me era la seconda volta nel paese e,
sorvolando la valle di Kathmandu diretta ad ovest, già immaginavo un nuovo
ritorno.
Nei giorni precedenti avevo
accompagnato un gruppo di allievi di yoga nella loro prima esperienza nepalese.
La mia gioia più grande era vedere lo stupore, la meraviglia, la felicità
apparire ogni giorno di più sui loro volti…. segno che anche loro erano ne
erano rimasti conquistati. Si sta bene in Nepal, è palpabile un gran senso di
tolleranza. Gli stessi templi sono frequentati da buddhisti e induisti, la
kumari, la bambina che incarna la principale divinità induista del Nepal, è
scelta fra le famiglie buddhiste. Ma non è solo nella religione che si avverte
la tolleranza; perfino nel traffico più caotico e strombazzante dove ai nostri
occhi avviene di tutto e senza regole apparenti, non si coglie nessuna
animosità. Ecco, non si percepisce l’aggressività che sembra sempre più
dominare i rapporti interpersonali qui da noi. E che ci mantiene tesi, sulla
difensiva, ci indurisce il cuore.
Fino al 24 aprile, chiudendo gli
occhi, ciò che appariva nella mia mente pensando al Nepal erano colore e
sorrisi. Sì, il Nepal è colore, ovunque: dagli abiti delle donne, alle case
dipinte a colori vivaci, alle polveri variopinte sulle bancarelle, ai camion
decorati con fantasia. Ed è pure fatto di sorrisi, le persone sono sempre
pronte a regalartene uno. E il sorriso, si sa, è contagioso, e mette allegria,
e fa pure bene alla salute!
Dall’altro ieri, dalla nostra
festa del 25 aprile, a queste belle immagini si sovrappongono quelle della distruzione
dovuta al terremoto. Immagini di distruzione e morte.
Immagini che purtroppo ci
arrivano ogni giorno, da ogni parte della terra. Provocano sempre un gran
dispiacere ma penso che sia umano che quando sei stato in un posto, hai
conosciuto le persone, si crei un legame speciale. E allora questo dolore
diventa ancora più intenso, ancora più tuo.
Fortunatamente le persone che
abbiamo conosciuto in Nepal e le loro famiglie stanno bene, hanno subito “solo”
danni materiali. Anche se questo “solo” significa che alcune di loro hanno
perso tutto, anche un tetto sulla testa.
Penso anche alle persone che
vivono nei villaggi più remoti, raggiungibili solo a piedi… chissà quando
potranno ricevere dei soccorsi.
E’ successo il 25 aprile, la
nostra festa della liberazione… anche noi abbiamo dovuto ripartire e
ricostruire, in quel caso dalle macerie della guerra. Auguro ai nepalesi di
ripartire e ricostruire molto presto.
Se qualcuno volesse dare un aiuto
concreto alla ricostruzione ci sono tante organizzazioni a cui rivolgersi.
Io segnalo la proposta di
Francesco e Silvia per ricostruire le case di quattro loro amici. Francesco è
di Milano e da molti anni vive a Bhaktapur, dove possiede l’hotel Planet che ci
ha ospitati. Silvia è una sua cara amica, innamorata ed esperta di Nepal. Si tratta di un progetto mirato gestito da persone fidate che conosco personalmente. Tutto quanto raccolto è destinato alla ricostruzione.
Se siete su FB potete unirvi alla loro pagina:
Se frequentate il Centro Maitri potete lasciare il vostro contributo e faremo un unico bonifico. Altrimenti potete farlo direttamente a uno di questi conti corrente intestati a Mandi Namasté Onlus.
Importante specificare la causale: "Rongpuk e Francesco per 4 casette crollate"
Importante specificare la causale: "Rongpuk e Francesco per 4 casette crollate"
CrediFriuli
» IBAN IT28K0708564290029210007592 » Bic Swift CCRTIT2TK00
CiviBank »
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Daniela