venerdì 30 aprile 2010

Il raggio verde

E’ l’ultima sera a Creta. L’ultima sera di una settimana che mi sembra trascorsa in un attimo ma che mi ha donato così tanto e in modo così intenso che mi pare di esser via da casa da molti più giorni. Come è strana, relativa, la percezione del tempo!
E’ il momento del tramonto, ci affacciamo sulla terrazza della taverna dove stiamo cenando. L’atmosfera è limpida, né nuvole né foschia fra noi e il sole che si sta tuffando in mare.
E’ rapido, lo fissiamo incantati.
Il disco arancio via via scompare sulla linea dell’orizzonte.
Tratteniamo il respiro quando brilla l’ultima luce. Per un tempo infinitesimale eccolo… il raggio verde!
Un tempo brevissimo, ma veloci sono anche i nostri pensieri nell’esprimere un desiderio.

mercoledì 28 aprile 2010

Coincidenza

Arriviamo sulla spiaggia di Falasarna nel tardo pomeriggio. Siamo stati per tutto il giorno nel vento, il vento che sulle isole sembra essere una costante e a cui noi siamo poco abituati. Il vento che dà energia ma che anche un po’ frastorna. Un giorno trascorso nella meraviglia della penisola di Gramvousa, nelle infinite sfumature d’azzurro del mare alla spiaggia di Balos.
Sentiamo l’esigenza di praticare yoga, un bisogno istintivo di calmare l’elemento “vata” (aria) in noi e di assimilare la bellezza in cui siamo stati immersi, renderla un’esperienza profonda e non solo delle belle foto da riguardare.
Cerchiamo un posto sulla spiaggia dove praticare, protetto dal vento e accogliente.
Durante la pratica, voltandosi per assumere un’asana (posizione) Marina si accorge che sulla parete rocciosa alle nostre spalle è stata incisa una grande OM!

Capre

Sono ovunque. Di ogni colore, indipendenti scelgono i loro percorsi.
Sicuramente rappresentano gli incontri più frequenti in questa parte dell’isola che abbiamo scelto di visitare, quella ad ovest. Strade strette e tortuose, a volte sterrate.
Poche strutture turistiche.

Siamo fuori stagione, anche le spiagge più belle e famose come quelle di Balos ed Elafonisi sono solo per noi… per non parlare di quelle raggiungibili solo a piedi! Sono sola mentre cammino verso una di queste spiagge. Il sentiero è solo una traccia, mi fermo indecisa ad una biforcazione. Una capra apparsa dal nulla mi fissa con quegli occhi che sembrano di vetro. Belando mi invita a seguirla… sì, poi si rivela essere il sentiero giusto!

Stiamo passando per strade secondarie. Il sole è caldo, il paesaggio brullo. Le capre trovano piccoli ritagli di ombra in posti improbabili come una parete rocciosa con piccole rientranze. Se ne stanno immobili, alcune da sole su una stretta cengia, altre si stringono in una di poco più ampia. Come avranno fatto a scalare la parete?

Una mattina le vediamo correre verso un recinto. Sono come un fiume in piena, corrono per accaparrarsi le prime posizioni… è l’ora della mungitura. Osserviamo i pastori sui loro piccoli sgabelli far zampillare il latte bianco e caldo nel secchio. Il più anziano, a cui manca un braccio, regola il flusso delle capre impazienti di farsi mungere. Nella mano tiene il bastone ricurvo, il vincastro. Che sensazione di viaggio nel tempo!

martedì 27 aprile 2010

Campanili e minareti

Sono di fronte ad una ben strana chiesa… da una parte ha un campanile, dall’altra un minareto. Fondata come chiesa, trasformata in moschea, ritornata chiesa. In fondo non è che il simbolo di ciò che è anche il resto della città di Hania e di Creta in generale, una commistione di stile veneziano e turco che rappresenta secoli di storia passata. Uno stile che oggi ci affascina girando nel dedalo di viuzze del centro della città che si affaccia sullo scenografico porto veneziano ma che è frutto di una storia cruenta, fatta di lotte, battaglie e genocidi.
Eppure, da questa storia che parla di sangue e divisione, sembra emergere anche qualcosa che nasce dall’incontro delle culture... è qualcosa che gustiamo ad ogni pasto nelle accoglienti taverne: piatti deliziosi che potremmo trovare identici o con qualche lieve variante anche in Turchia , Libano, Siria.
E’ ormai tempo di andare all’appuntamento con gli altri per tornare a casa dopo la nostra escursione a Hania. Un’ultimo sguardo e il tempo di una foto alla chiesa. Mi allontano, sognando la possibilità di un mondo in cui un tempio possa essere e chiesa e moschea.

Sorta sull’antica città minoica di Cidonia, divenne una fiorente città-stato in epoca ellenistica e continuò a prosperare sia sotto l’impero romano sia nel periodo bizantino. Intorno ai primi anni del XIII sec. la città passò sotto il controllo dei veneziani, che la ribattezzarono La Canea. La mantennero (con un breve intermezzo genovese) fino al 1645 quando fu conquistata dai turchi. Da quel momento fino al 1898, anno in cui Creta riuscì a liberarsi dal dominio dell’impero ottomano, Hania divenne sede del pascià, il governatore turco dell’isola. Le chiese vennero trasformate in moschee e lo stile architettonico della città assunse tratti orientaleggianti…. un mix fra oriente ed occidente che oggi ci affascina mentre ne percorriamo le strade! Dal 1898 al 1971 Hania fu la capitale dell’isola, poi l’amministrazione di Creta fu trasferita ad Iraklio.

lunedì 26 aprile 2010

Fiori

Visitare Creta di primavera significa immergersi nei profumi della macchia mediterranea fiorita, significa stupirsi del miracolo dei fiori selvatici che con i loro colori spiccano fra le rocce, fra l’argento degli ulivi, sullo sfondo blu del mare e del cielo.
E’ un regalo che apprezziamo camminando sui sentieri dell’isola. Sentieri che ci portano su altopiani battuti dal vento dove il nostro sguardo spazia e fra gole profonde dove i fiori si fanno ancora più particolari.
Come non ricordare quanto ci ha impressionati il Dracunculus Vulgaris? Il nome l’abbiamo scoperto al ritorno, al momento dell’incontro nessuno di noi aveva mai visto fiori del genere! Alti anche un metro, di un rosso porpora con sfumature nere e un “profumo” di carne putrefatta!
La natura non finisce mai di stupirci :)

domenica 25 aprile 2010

Appuntamento quotidiano

Il cinguettio degli uccelli, è tempo di alzarmi. Fuori c’è già luce, le foglie degli ulivi mandano riflessi argentei nel vento fresco che le muove e le fa frusciare. Guardo il mare mentre mi incammino per il nostro appuntamento quotidiano verso l’altra delle ville che occupiamo.
Il grande soggiorno, tutto a vetrate con vista sul mare, è ancora vuoto. Sono la prima. Mi siedo a terra.
Alla spicciolata arrivano le altre, gli altri. Siamo in silenzio, è qualcosa di naturale in questo momento della giornata. Apprezziamo una forma di comunicazione più sottile, più profonda.
Iniziamo la nostra pratica di yoga, uno dei significati di questa parola è “unione”.
Cominciamo dunque la nostra giornata riscoprendo un senso di connessione, di essere parte di un tutto.
Non abbiamo un tempo stabilito per la durata del nostro incontro, è il privilegio dell’essere in vacanza, ci gustiamo “l’avere tempo”. Sperimentiamo come la percezione dello scorrere del tempo, senza orologi che lo scandiscano e appuntamenti da rispettare, sia relativa. Siamo semplicemente presenti, attimo per attimo.

sabato 24 aprile 2010

Una settimana di yoga e vacanza a Creta

Dal 24 aprile al primo maggio... quest’anno casca male, sia il 25 aprile che il primo maggio sono di sabato, niente ponti! Non importa, ci ritroviamo tutti e tredici a Malpensa per partire alla volta di Creta.
Chi arriva da vicino, chi da più lontano. Chi già si conosce, chi si incontra per la prima volta. Storie diverse le nostre, siamo accomunati dall’idea di trascorrere una settimana insieme, all’insegna della natura e della pratica dello yoga.