martedì 7 settembre 2010

Di ritorno...

... da un viaggio che è ancora difficile esprimere in parole...
Un viaggio per cui tante persone, sentendo le notizie delle tensioni in Kashmir e dell'alluvione in Ladakh, sono state in pena per me... a loro le mie scuse e il mio ringraziamento.
E una poesia, di Erri de Luca, che amo molto...

Considero valore...
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord, qual e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

giovedì 24 giugno 2010

Itaca

Grazie a Giuseppe Cederna... che mi ha fatto conoscere questa bellissima poesia sul senso del viaggio, anzi del "Viaggio", quello con la V maiuscola.

Itaca, di Kostantinos Kavafis.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
 
When you set out on your journey to Ithaca,
pray that the road is long,
full of adventure, full of knowledge.
The Lestrygonians and the Cyclops,
the angry Poseidon -- do not fear them:
You will never find such as these on your path,
if your thoughts remain lofty, if a fine
emotion touches your spirit and your body.
The Lestrygonians and the Cyclops,
the fierce Poseidon you will never encounter,
if you do not carry them within your soul,
if your soul does not set them up before you.

Pray that the road is long.
That the summer mornings are many, when,
with such pleasure, with such joy
you will enter ports seen for the first time;
stop at Phoenician markets,
and purchase fine merchandise,
mother-of-pearl and coral, amber and ebony,
and sensual perfumes of all kinds,
as many sensual perfumes as you can;
visit many Egyptian cities,
to learn and learn from scholars.

Always keep Ithaca in your mind.
To arrive there is your ultimate goal.
But do not hurry the voyage at all.
It is better to let it last for many years;
and to anchor at the island when you are old,
rich with all you have gained on the way,
not expecting that Ithaca will offer you riches.
Ithaca has given you the beautiful voyage.
Without her you would have never set out on the road.
She has nothing more to give you.

And if you find her poor, Ithaca has not deceived you.
Wise as you have become, with so much experience,
you must already have understood what Ithaca means.

sabato 1 maggio 2010

Grazie!

Un grazie di cuore a tutte le compagne e a tutti i compagni di viaggio che hanno reso indimenticabile questa vacanza a Creta!

venerdì 30 aprile 2010

Il raggio verde

E’ l’ultima sera a Creta. L’ultima sera di una settimana che mi sembra trascorsa in un attimo ma che mi ha donato così tanto e in modo così intenso che mi pare di esser via da casa da molti più giorni. Come è strana, relativa, la percezione del tempo!
E’ il momento del tramonto, ci affacciamo sulla terrazza della taverna dove stiamo cenando. L’atmosfera è limpida, né nuvole né foschia fra noi e il sole che si sta tuffando in mare.
E’ rapido, lo fissiamo incantati.
Il disco arancio via via scompare sulla linea dell’orizzonte.
Tratteniamo il respiro quando brilla l’ultima luce. Per un tempo infinitesimale eccolo… il raggio verde!
Un tempo brevissimo, ma veloci sono anche i nostri pensieri nell’esprimere un desiderio.

mercoledì 28 aprile 2010

Coincidenza

Arriviamo sulla spiaggia di Falasarna nel tardo pomeriggio. Siamo stati per tutto il giorno nel vento, il vento che sulle isole sembra essere una costante e a cui noi siamo poco abituati. Il vento che dà energia ma che anche un po’ frastorna. Un giorno trascorso nella meraviglia della penisola di Gramvousa, nelle infinite sfumature d’azzurro del mare alla spiaggia di Balos.
Sentiamo l’esigenza di praticare yoga, un bisogno istintivo di calmare l’elemento “vata” (aria) in noi e di assimilare la bellezza in cui siamo stati immersi, renderla un’esperienza profonda e non solo delle belle foto da riguardare.
Cerchiamo un posto sulla spiaggia dove praticare, protetto dal vento e accogliente.
Durante la pratica, voltandosi per assumere un’asana (posizione) Marina si accorge che sulla parete rocciosa alle nostre spalle è stata incisa una grande OM!

Capre

Sono ovunque. Di ogni colore, indipendenti scelgono i loro percorsi.
Sicuramente rappresentano gli incontri più frequenti in questa parte dell’isola che abbiamo scelto di visitare, quella ad ovest. Strade strette e tortuose, a volte sterrate.
Poche strutture turistiche.

Siamo fuori stagione, anche le spiagge più belle e famose come quelle di Balos ed Elafonisi sono solo per noi… per non parlare di quelle raggiungibili solo a piedi! Sono sola mentre cammino verso una di queste spiagge. Il sentiero è solo una traccia, mi fermo indecisa ad una biforcazione. Una capra apparsa dal nulla mi fissa con quegli occhi che sembrano di vetro. Belando mi invita a seguirla… sì, poi si rivela essere il sentiero giusto!

Stiamo passando per strade secondarie. Il sole è caldo, il paesaggio brullo. Le capre trovano piccoli ritagli di ombra in posti improbabili come una parete rocciosa con piccole rientranze. Se ne stanno immobili, alcune da sole su una stretta cengia, altre si stringono in una di poco più ampia. Come avranno fatto a scalare la parete?

Una mattina le vediamo correre verso un recinto. Sono come un fiume in piena, corrono per accaparrarsi le prime posizioni… è l’ora della mungitura. Osserviamo i pastori sui loro piccoli sgabelli far zampillare il latte bianco e caldo nel secchio. Il più anziano, a cui manca un braccio, regola il flusso delle capre impazienti di farsi mungere. Nella mano tiene il bastone ricurvo, il vincastro. Che sensazione di viaggio nel tempo!

martedì 27 aprile 2010

Campanili e minareti

Sono di fronte ad una ben strana chiesa… da una parte ha un campanile, dall’altra un minareto. Fondata come chiesa, trasformata in moschea, ritornata chiesa. In fondo non è che il simbolo di ciò che è anche il resto della città di Hania e di Creta in generale, una commistione di stile veneziano e turco che rappresenta secoli di storia passata. Uno stile che oggi ci affascina girando nel dedalo di viuzze del centro della città che si affaccia sullo scenografico porto veneziano ma che è frutto di una storia cruenta, fatta di lotte, battaglie e genocidi.
Eppure, da questa storia che parla di sangue e divisione, sembra emergere anche qualcosa che nasce dall’incontro delle culture... è qualcosa che gustiamo ad ogni pasto nelle accoglienti taverne: piatti deliziosi che potremmo trovare identici o con qualche lieve variante anche in Turchia , Libano, Siria.
E’ ormai tempo di andare all’appuntamento con gli altri per tornare a casa dopo la nostra escursione a Hania. Un’ultimo sguardo e il tempo di una foto alla chiesa. Mi allontano, sognando la possibilità di un mondo in cui un tempio possa essere e chiesa e moschea.

Sorta sull’antica città minoica di Cidonia, divenne una fiorente città-stato in epoca ellenistica e continuò a prosperare sia sotto l’impero romano sia nel periodo bizantino. Intorno ai primi anni del XIII sec. la città passò sotto il controllo dei veneziani, che la ribattezzarono La Canea. La mantennero (con un breve intermezzo genovese) fino al 1645 quando fu conquistata dai turchi. Da quel momento fino al 1898, anno in cui Creta riuscì a liberarsi dal dominio dell’impero ottomano, Hania divenne sede del pascià, il governatore turco dell’isola. Le chiese vennero trasformate in moschee e lo stile architettonico della città assunse tratti orientaleggianti…. un mix fra oriente ed occidente che oggi ci affascina mentre ne percorriamo le strade! Dal 1898 al 1971 Hania fu la capitale dell’isola, poi l’amministrazione di Creta fu trasferita ad Iraklio.

lunedì 26 aprile 2010

Fiori

Visitare Creta di primavera significa immergersi nei profumi della macchia mediterranea fiorita, significa stupirsi del miracolo dei fiori selvatici che con i loro colori spiccano fra le rocce, fra l’argento degli ulivi, sullo sfondo blu del mare e del cielo.
E’ un regalo che apprezziamo camminando sui sentieri dell’isola. Sentieri che ci portano su altopiani battuti dal vento dove il nostro sguardo spazia e fra gole profonde dove i fiori si fanno ancora più particolari.
Come non ricordare quanto ci ha impressionati il Dracunculus Vulgaris? Il nome l’abbiamo scoperto al ritorno, al momento dell’incontro nessuno di noi aveva mai visto fiori del genere! Alti anche un metro, di un rosso porpora con sfumature nere e un “profumo” di carne putrefatta!
La natura non finisce mai di stupirci :)

domenica 25 aprile 2010

Appuntamento quotidiano

Il cinguettio degli uccelli, è tempo di alzarmi. Fuori c’è già luce, le foglie degli ulivi mandano riflessi argentei nel vento fresco che le muove e le fa frusciare. Guardo il mare mentre mi incammino per il nostro appuntamento quotidiano verso l’altra delle ville che occupiamo.
Il grande soggiorno, tutto a vetrate con vista sul mare, è ancora vuoto. Sono la prima. Mi siedo a terra.
Alla spicciolata arrivano le altre, gli altri. Siamo in silenzio, è qualcosa di naturale in questo momento della giornata. Apprezziamo una forma di comunicazione più sottile, più profonda.
Iniziamo la nostra pratica di yoga, uno dei significati di questa parola è “unione”.
Cominciamo dunque la nostra giornata riscoprendo un senso di connessione, di essere parte di un tutto.
Non abbiamo un tempo stabilito per la durata del nostro incontro, è il privilegio dell’essere in vacanza, ci gustiamo “l’avere tempo”. Sperimentiamo come la percezione dello scorrere del tempo, senza orologi che lo scandiscano e appuntamenti da rispettare, sia relativa. Siamo semplicemente presenti, attimo per attimo.

sabato 24 aprile 2010

Una settimana di yoga e vacanza a Creta

Dal 24 aprile al primo maggio... quest’anno casca male, sia il 25 aprile che il primo maggio sono di sabato, niente ponti! Non importa, ci ritroviamo tutti e tredici a Malpensa per partire alla volta di Creta.
Chi arriva da vicino, chi da più lontano. Chi già si conosce, chi si incontra per la prima volta. Storie diverse le nostre, siamo accomunati dall’idea di trascorrere una settimana insieme, all’insegna della natura e della pratica dello yoga.

giovedì 14 gennaio 2010

Elements & Prana


Aria, acqua, fuoco, terra… giorni speciali quelli appena trascorsi alle Isole Canarie.

Luoghi carichi di energia, dove è facile sentirsi parte della creazione...  la pratica yoga fluisce spontanea... e, forse, un'intuizione di spazio...