sabato 18 luglio 2009

Ladakh - Il piccolo Tibet

Mentre cammino mi godo il paesaggio.
Allontanatici pochi passi dalla carovaniera è come fossimo, non in alto mare, ma in "alto deserto". Ogni segno umano è completamente sparito. Certi montagnoni aridi, possenti, color crete senesi, si fanno sempre più eminenti e vicini. Sono loro i padroni esclusivi dell'orizzonte.
Ma non li pensar fermi, vuoti, morti, opprimenti - gentile lettore!
Intanto a rallegrarli qua e là, come gocce di vivo turchese, ci sono i dolcissimi e preziosi papaveri azzurri del Tibet: sembra impossibile, ma questi fiori delicati, d'una tinta di genziana, amano proprio simili posti aridi e solitari.
Poi in cielo ci sono nuvole sciolte e veloci che galoppano all'impazzata nel vento di lassù; le loro ombre corrono pei fianchi dei poggi, li carezzano, ne mutano istantaneamente colori e umori; si passa dal giallo vivo all'ocra, al viola, al paonazzo, e dal severo o dall'imbronciato brutto alla festa di luce.
E' una danza continua d'ombre e di schiarite: i monti divengono fluidi come un mare dalle onde giganti.

Segreto Tibet - Fosco Maraini

3 commenti:

  1. Che bella immagine e che bella descrizione, fa venir voglia di andarci...

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  2. Complimenti per la bella idea che ti permette di tenere "traccia" dei viaggi in meravigliosi posti!

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  3. Papaveri azzurri...che meraviglia.....

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